Di seguito un’ interessante intervista a Stefano Mancinelli, capitano della Fortitudo Bologna, sul tema “sport-lavoro”.
A causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del virus SARS CoV-2 il periodo è stato difficile per tutti, ma la voglia di ripartire non manca.
Allora, ripartiAMO insieme!
Buona lettura.
Lo staff Tecnimp S.p.A.
“E’ arrivato anche per noi di Tecnimp il momento di ripartire a pieno regime con la tenacia, l’impegno e il senso di responsabilità che ci contraddistingue da sempre nel nostro lavoro.
Ripartiamo con una nuova consapevolezza su ciò che ci circonda, sul presente e sul futuro, a cui guardiamo con rinnovata fiducia e attesa.
In questi mesi anche Tecnimp si è dovuta fermare, ma solo per brevissimo tempo: non appena è stato possibile, abbiamo ripreso il nostro lavoro e per farlo è stato fondamentale saper affrontare le difficoltà con resilienza, spirito di sacrificio e senso del dovere.
Questi sono i valori che condividiamo anche col mondo dello sport, mondo a cui ci sentiamo molto vicini proprio per la sua carica valoriale e per l’importanza che esso riveste per il sano sviluppo, non solo fisico, ma soprattutto etico e morale, delle nuove generazioni.
Questa convinzione ci spinge a pensare ancora di più al futuro con positività.
Dopo un lungo periodo di pausa, oggi anche lo sport è ripartito con grinta e tanta voglia di recuperare il tempo perduto.
Tecnimp sostiene, in particolare, la Fortitudo Bologna, una squadra che ha sempre dimostrato di saper ripartire dopo i periodi difficili e di avere “fame” di giocare, di misurarsi con gli avversari e di sentire il calore del proprio pubblico.
Oggi condividiamo, quindi, con la Fortitudo la gioia di tornare “in campo” e di porci nuovi ambiziosi obiettivi da raggiungere insieme.
Abbiamo il piacere di condividere con voi alcune domande che abbiamo rivolto al capitano
e pilastro del club, Stefano Mancinelli:
1 – Essere resilienti è una caratteristica importante per uno sportivo, una capacità che aiuta
ad affrontare e superare i momenti difficili. Come ti ha aiutato ad affrontare anche questo
periodo di isolamento e pausa dal basket?
Sicuramente ho cercato di cogliere gli aspetti positivi della situazione, cosa che mi ha
insegnato la mia esperienza nel mondo dello sport: saper trovare “il buono” anche nelle
difficoltà e utilizzarlo per rialzarsi nel modo migliore è stato fondamentale. In questo periodo,
ad esempio, ho potuto concentrarmi sulle cose che normalmente non faccio, per mancanza
di tempo e concentrazione, sempre preso dalla routine quotidiana. Mi sono dedicato a
diversi hobby ma soprattutto ho avuto modo di stare con la famiglia, di sentirla sempre
vicino, e anche questo mi ha aiutato.
2 – Come hai vissuto questi mesi e che cosa ti ha insegnato questa situazione?
Mi sono sempre tenuto aggiornato sulla situazione attuale, sentendomi vicino alle vittime e
alle loro famiglie. Fortunatamente i miei cari ed io siamo sempre stati in salute ed è stato un
grande sollievo sapere che i miei affetti stavano bene. L’insegnamento più grande che ho
ricavato da questa situazione è stato quello di non dare mai più nulla per scontato e di vivere
intensamente ogni momento che la vita ci offre ogni giorno.
3- Che cosa ti è mancato maggiormente del basket e della Fortitudo?
Sono consapevole della gravità della situazione e quindi il basket, seppur dolorosamente, è
passato automaticamente in secondo piano. Mi è mancato tantissimo il Paladozza:
l’atmosfera che si vive grazie ai nostri fantastici tifosi, il pre-partita, l’entusiasmo durante le
partite e il rapporto con i miei compagni di squadra. Spero presto di poter riabbracciare tutti.
4 – Quale significato dai alla parola “ripartenza”?
“Ripartenza” per me significa riprendere a fare ciò che si faceva prima, ma con una nuova
mentalità: dopo questa esperienza senza precedenti, almeno per la nostra generazione, non
si può pensare di non cambiare per lungo tempo le nostre abitudini quotidiane e l’approccio
che abbiano nei confronti della vita. Essere consapevoli del nostro nuovo presente non
significa, però, rinunciare a fare progetti e a guardare con positività al futuro, anzi, è
fondamentale per superare questa fase e ripartire concretamente, sia a livello psicologico,
sia a livello pratico in tutti i settori, in particolare nel mondo del lavoro.
5 – Che cosa ti auguri per il prossimo futuro?
Mi auguro che permanga un grande senso di responsabilità, che si continuino a rispettare le
indicazioni che ci vengono date per scongiurare nuove situazioni di emergenza come quella
appena passata e spero che venga presto trovato un vaccino efficace contro questo
terribile virus. Mi auguro che possa rientrare tutto nella normalità il prima possibile e che l’anno
prossimo potremo guardare a questi mesi difficili con la serenità di averli finalmente superati,
magari con una mentalità e un approccio alla vita anche migliori di prima!”